
Gli Usa celebrano Martin Luther King (e Pence lo paragona a Trump)
Nel 1965, le marce da Selma a Montgomery, in Alabama, furono un momento fondamentale della rivolta per i diritti civili negli Stati Uniti; diritti per cui, secondo associazioni e comunità afroamericane, è ancora necessario combattere. Per questo, ancora oggi è fondamentale celebrare Martin Luther King, il leader della lotta per l'uguaglianza razziale, premiato nel 1964, a soli 35 anni, con il Nobel per la Pace, e ucciso il 4 aprile 1968 a Memphis con un colpo di fucile alla testa.
Il terzo luned" di gennaio si celebra il Martin Luther King Day. Come ogni anno, sono previsti migliaia di eventi, messe, tributi e marce in tutto il Paese in ricordo dell'attivista. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non parteciperà a nessun evento in programma; ieri, il vicepresidente Mike Pence, nel tentativo di difendere Trump per la sua battaglia per la costruzione del muro al confine con il Messico, ha paragonato il presidente proprio a Martin Luther King. "Pensate a come [MLK] ha cambiato l'America. Ci ha ispirati a cambiare attraverso il processo legislativo per diventare un'unione più perfetta. È esattamente quello che il presidente Trump sta chiedendo al Congresso di fare: venire al tavolo in buona fede. Metteremo al sicuro i nostri confini e riapriremo il governo" ha detto Pence, intervistato dalla Cbs, riferendosi allo shutdown, la parziale paralisi del governo federale provocata dal mancato accordo sui fondi per il muro con il Messico, che ha impedito l'approvazione della legge di spesa per nove dipartimenti e diverse agenzie federali. Una volta risolto questo scontro, ha aggiunto Pence, "porteremo il Paese a fare una discussione più ampia su una riforma dell'immigrazione nei prossimi mesi".
Lo scarso interesse per le lotte per i diritti civili e i temi storicamente cari alla comunità afroamericana è testimoniato dal fatto che Trump non ha mai partecipato alle commemorazioni di King, un passaggio tradizionalmente rispettato da politici democratici e repubblicani. Il suo predecessore, Barack Obama, in passato ha ricordato King come “un gigante nella storia della nostra nazione e un pioniere del movimento per i diritti civili”; “non sarei qui oggi, senza di lui” ha più volte detto in questi anni.
Martin Luther King è l'unico cittadino statunitense cui sia stata dedicata una giornata di festa nazionale: fu l'allora presidente, Ronald Reagan, a firmare nel 1983 la legge che istituiva la festività federale, prevista il terzo luned" di gennaio (King era nato il 15 del mese), ma solo nel 1993 tutti gli Stati riconobbero la ricorrenza (gli ultimi furono Arizona e New Hampshire).
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