Il ministro della Giustizia, Jeff Sessions, si dimette su richiesta di Trump

All'indomani delle elezioni di metà mandato, è arrivato il primo rimpasto di governo. Il segretario alla Giustizia, Jeff Sessions, ha presentato le dimissioni su richiesta del presidente americano, Donald Trump.
Quest'ultimo su Twitter lo ha ringraziato e gli ha augurato il meglio. Non è un mistero che i due fossero ai ferri corti sin da quando Sessions nel 2017 aveva dato al suo vice Rod Rosenstein il compito di gestire l'inchiesta sul cosiddetto Russiagate. La scelta fu dovuta al fatto che Sessions aveva nascosto al Senato, durante la fase della sua nomina, i suoi incontri con l'allora ambasciatore russo in Usa durante la campagna elettorale di Trump (per cui lavorava nei panni di senatore).
Il capo di gabinetto di Sessions, Matthew Whitaker, lo sostituirà ad interim. L'addio del ministro solleva non pochi dubbi sul futuro del lavoro di Robert Mueller, il procuratore speciale nominato da Rosenstein per indagare sulla presunta interferenza della Russia nelle presidenziali del 2016 e sulla potenziale collusione della campagna Trump con Mosca. La nomina del futuro capo della Giustizia dovrà essere approvata al Senato, ancora controllato dal Gop.
Wall Street, segnali positivi dai negoziati Usa-Cina

Fed indicisa sulla rotta dei tassi, entro fine anno stop a riduzione suo bilancio

Wall Street, attenzione rivolta a trattative Usa-Cina e alle minute della Fed

Bernie Sanders ci riprova: in un video annuncia candidatura a presidenziali 2020

Mueller chiede per Manafort fino a 24,4 anni in carcere per frodi fiscali

Amazon cancella piani per costruire secondo quartier generale a New York
Trump: emergenza nazionale per costruire il muro, verso batteglie legali

Scelta da Trump per diventare ambasciatrice Onu, Nauert si ritira

Trump attacca Maduro e corteggia il voto latinoamericano

I legislatori Gb contro Facebook: ha "intenzionalmente" violato le leggi
