Il riscatto dei retailer tradizionali, grazie al Natale

La stagione dello shopping natalizio, la più importante di tutto l'anno, sta premiando i retailer tradizionali americani che hanno sofferto un anno caratterizzato da un calo del fatturato e del traffico nei loro punti vendita, casi di bancarotte come quella di Toys ‘R’ Us e chiusure di negozi. Il riscatto premia gruppi come Kohl’s e Macy’s. Lo dimostra la loro performance di borsa, pari rispettivamente a un +6% e a un +5%, all'indomani del Natale mentre Apple soffre (-2,6%) la seduta peggiore dal 10 agosto per via di timori legati a una debole domanda del suo iPhone X.
Secondo MasterCard SpendingPulse, una divisione del gruppo di carte di credito che tiene traccia delle vendite online e nei negozi, il settore retail americano ha visto vendite in rialzo del 4,9% tra il primo novembre e la vigilia di Natale contro un +3,7% registrato nello stesso periodo del 2016; si tratta dell'incremento maggiore dal 2011 (dal calcolo sono esclusi gli acquisiti di auto).
Lo shopping online ha continuato ad accelerare (+18,1% nel periodo) grazie in larga parte alla spinta di Amazon (+0,7%), che proprio oggi ha annunciato una stagione natalizia record. Secondo gli osservatori, una fiducia dei consumatori che a novembre si è spinta ai massimi di 17 anni fa e la tonicità del mercato del lavoro (con un tasso di disoccupazione al 4,1%, minimi del dicembre 2000) hanno spinto una vasta gamma di consumatori - e non solo quelli più abbienti, come in passato - ad aprire i loro portafogli.
Secondo Mastercard, le vendite di prodotti di elettronica e di elettrodomestici sono salite del 7,5%, massimi dell'ultimo decennio. Quelle di mobili e prodotti per la casa sono aumentate del 5,1%; le vendite di gioielli hanno registrato un rialzo del 5,9%, grazie agli acquisiti dell'ultimo minuto. La categoria di abbigliamento e accessori ha visto un +2,7% ma i prodotti per donna non hanno contribuito a questa performance.
Resta da vedere se lo slancio del settore retail registrato a Natale è sostenibile, visto anche il calo del tasso di risparmio al 2,9% a novembre, minimo da 10 anni. Un aumento dei salari, promesso da Donald Trump come effetto della riforma fiscale, potrebbe aiutare. Ma va ricordato che nel terzo trimestre c'è stato un balzo del 16% delle persone in ritardo nel saldare i conti sulle loro carte di credito. Ciò potrebbe indicare che una fetta degli americani sta spendendo più di quanto si possa permettere, cosa che potrebbe portare a un freno alle spese nel 2018.
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