Casa Bianca smentisce: nessuna trattativa è stata cancellata con la Cina

Larry Kudlow, il consigliere economico della Casa Bianca, ha negato indiscrezioni di stampa secondo cui gli Stati Uniti hanno cancellato un incontro con la Cina pensato per spianare la strada al prossimo round di negoziati di alto livello previsto a Washington tra i negoziatori delle due nazioni il 30 e il 31 gennaio prossimo.
Intervistato da Cnbc, Kudlow ha detto: "Non c'è alcuna cancellazione. Zero. Mettiamo la cosa a tacere. Che la stampa riporti più notizie e meno storie false". Per lui nulla era previsto nella settimana in corso mentre il Financial Times aveva scritto che l'amministrazione Trump ha respinto la proposta giunta dalla nazione asiatica, che voleva inviare questa settimana in Usa due viceministri (uno al Commercio e l'altro alle Finanze) per preparare gli incontri di fine mese. Il no di Washington, ha riferito il giornale, era dovuto alla mancanza di progressi sulle questioni più importanti.
Secondo Kudlow, "i negoziati procedono" dopo quelli tra funzionari di medio livello che si sono svolti dal 7 al 9 gennaio a Pechino e nei quali "tutti gli aspetti sono stati toccati". Per Kudlow, l'unico incontro che conta è quello previsto a fine mese con il vice premier cinese Liu He.
Le sue parole hanno permesso agli indici a Wall Street di ridurre le perdite. Stando a Kudlow, è nell'interesse dell'America che in un accordo con la Cina sia previsto come garantire che la nazione asiatica rispetti i suoi impegni.
Per il Financial Times, il viaggio previsto dei cinesi Wang Shouwen e Liao Min è stato cancellato perché secondo gli Usa non sono stati fatti passi avanti sui trasferimenti "forzati" di tecnologia da aziende straniere ai partner cinesi e sulle riforme "strutturali" chieste a Pechino.
Il tempo per trattare sta per scadere: c'è tempo fino al primo marzo per siglare un'intesa; in quel giorno scadrà la tregua commerciale siglata il primo dicembre scorso dal presidente americano Donald Trump e quello cinese Xi Jinping.
Stando all'FT, i negoziatori di Trump volevano che i due viceministri si presentassero con proposte scritte su come Pechino intende risolvere i dubbi di Washington. Ma i negoziatori di Xi insistono nel sostenere che le aziende straniere non sono obbligate a trasferire tecnologia a quelle cinesi. Solo venerdì scorso i mercati avevano brindato a indiscrezioni secondo cui Pechino aveva teso la mano a Washington promettendo di azzerare entro il 2024 il suo avanzo commerciale comprando oltre mille miliardi di dollari di beni Made in Usa nell'arco dei prossimi sei anni.
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